ARALDO di CROLLALANZA
Araldo di Crollalanza.it
IL COMUNE DI BARI RICORDA CROLLALANZA A 25 ANNI DALLA MORTE Venerdì 21 gennaio 2011 ore 10,30 presso la Sala Consiliare di Palazzo di Città (Corso Vittorio Emanuele n.84)
homepageComitato per le Onoranzecontattalink
1986
  • Indro Montanelli (Il Giornale)
  • Giuseppe Giacovazzo (La Gazzetta del Mezzogiorno)
  • Enrico Mattei (Il Tempo)
  • Mario Caccavale (Il Tempo)
  • Cesare Mantovani (Secolo D'Italia)
  • Commemorazione del Sindaco di Bari Franco De Lucia
  • Cristiano Focarile (Il Giornale del Mezzogiorno)
  • 1995
  • il Presidente del Senato Carlo Scognamiglio Pasini
  • Cesare Cavalleri (Avvenire)
  • Dino Messina (Corriere della Sera)
  • Fabio Andriola (L'Italia Settimanale)
  • 1996
  • Matteo Pizzigallo (La Gazzetta del Mezzogiorno)
  • 1998
  • Gianfranco Legitimo (Percorsi)
  • 2001
  • Il Presidente dei Senatori di An Giulio Maceratini
  • Marcello Veneziani (Il Giornale)
  • 2006
  • Speciale Puglia d'Oggi
  • il ministro di Crollalanza durante un sopralluogo
    VITA DA PROTAGONISTA
    La Bari di Araldo di Crollalanza
    Ministro dei Lavori Pubblici 1930-1935
    Littoria, Aprilia, Pomezia
    Senatore del Msi-Dn 1953-1986
    Discorsi Parlamentari
    Libri e pubblicazioni
    Crollalanza passeggiata 1983
    Araldo di Crollalanzatarga a Pomezia Crollalanza passeggiata 1983clicca qui per leggere libro


    IL COMUNE DI BARI RICORDA CROLLALANZA A 25 ANNI DALLA MORTE
    Venerdì 21 gennaio 2011 ore 10,30 presso la Sala Consiliare di Palazzo di Città (Corso Vittorio Emanuele n.84). Intervengono il sindaco di Bari, Michele Emiliano, l'on. Roberta Angelilli, vicepresidente al Parlamento Europeo, il prof. Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito, il prof. Nicola Martinelli, Prorettore del Politecnico di Bari, il prof. Luigi Masella e l'avv. Enrico Fronticelli Baldelli, nipote di Araldo di Crollalanza

    PRESENTAZIONE

    Il 18 gennaio 1986 moriva a Roma,all’età di 93 anni, Araldo di Crollalanza.
    Sono trascorsi più di vent’anni dalla scomparsa del podestà di Bari, del ministro dei Lavori Pubblici del fascismo, del presidente dell’Opera Combattenti che realizzò le bonifiche nell’Agro Pontino e del senatore della Repubblica che ininterrottamente dal 1953 fino alla sua morte ha rappresentato a Palazzo Madama la Destra.
    Araldo di Crollalanza non è caduto nel dimenticatoio, perché le sue opere non sono state né possono essere cancellate dal procedere inesorabile del tempo. Fu senz’altro un intelligente, onesto, dinamico e concreto servitore dello Stato. Alla sua morte, anche i suoi avversari politici hanno riconosciuto i suoi meriti di amministratore e legislatore. Per sincerarsene è sufficiente scorrere questo sito e gli articoli, le dichiarazioni, i commenti raccolti nella pubblicazione, curata dal Comitato per le onoranze ad Araldo di Crollalanza e realizzata nel 2006.
    Non vengono riportati solo elogi alla sua figura, ma anche qualche polemica, in tempi più recenti, sollevata da taluni esponenti della sinistra. Non tanto per la sua attività ma per la sua appartenenza al fascismo, di cui del resto "don Araldo" è stato uno dei fondatori nel 1919. Né ha mai nascosto la sua amicizia con Benito Mussolini che ha seguito anche nella disperata “avventura” della Repubblica sociale italiana. E’ stato criticato per la sua coerenza e per la sua fedeltà, valori che altri politici o intellettuali che facevano parte dell’establishment del Duce, quando le sorti del fascismo e del secondo conflitto mondiale volgevano al tracollo, hanno calpestato per tornaconto personale.
    D’altro canto è estremamente significativo che in tutti gli articoli riportati in questo sito (comprese critiche e polemiche) non vi siano disquisizioni teoriche, analisi dei suoi scritti e dei suoi discorsi (di Crollalanza era stato anche un giornalista, fondatore, tra l'altro, dell'Inpgi, l'istituto previdenziale della categoria), ma l’elenco più o meno lungo di quello che “don Araldo” ha realizzato da podestà e da ministro.
    I fatti parlano per lui. E’ stato così sia durante la cosiddetta prima Repubblica che aveva ghettizzato la Destra, sia nel corso della Seconda che ha visto finalmente la Destra andare al governo.
    Purtroppo di Crollalanza non ha vissuto questa seconda stagione. Lui che aveva tentato, con i suoi interventi in piazza o in Parlamento, con i convegni sulle riforme istituzionali, con il dialogo con tutte le forze politiche, di fare uscire la Destra dall’isolamento in cui era stata cacciata per favorire l’alleanza tra democristiani e comunisti. Non ha potuto assistere né al crollo del comunismo, né a quello della Dc, travolta dagli scandali.
    Dopo la sua scomparsa, per intitolargli un tratto del lungomare della sua Bari, sono stati sufficienti tre anni, per il monumento ben quindici. Ma alla fine il busto è lì, in piazza Eroi del Mare. Alcune volte lo hanno imbrattato, un po’ come certi “intellettuali” di sinistra, hanno tentato, ma invano, di sminuire o di offuscare l’immagine di “don Araldo”: l’”uomo del buon governo”.
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