Bari
lha eletto senatore a vita
Commemorazione del Sindaco di Bari Franco De Lucia
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Onorevoli colleghi, sabato si è spento a 93 anni nella
sua casa romana il sen. Araldo di Crollalanza che per oltre
venti anni dal 1956 al 1978 è stato consigliere comunale
e capo-gruppo del Movimento sociale-destra nazionale.
Così come aveva fatto nel corso della sua lunga e intensissima
attività politica, anche qui, nel consiglio comunale
si distingueva per la sua vigile e severa attenzione ai problemi
della sua città, per la sua duttile intelligenza, per
la sua grande capacità di fare analisi concrete, individuare
soluzioni e proposte con una chiara visione delle esigenze della
Bari del 2000.
Chi non ricorda i suoi lucidi interventi in occasione del bilancio,
sempre ispirati a grande competenza, capacità di sintesi
e soprattutto animati da spirito di collaborazione e volontà
di contributi costruttivi?
Il tutto accompagnato da grande rettitudine ed esemplare onestà.
Doti queste che sempre gli sono state riconosciute anche dai
suoi avversari politici, la cui stima e considerazione il sen.
Crollalanza seppe conquistare, avendo quale unico obiettivo
delle sue battaglie politiche il bene supremo e gli interessi
della nostra città che tanto amava.
E Bari lo ricambiava perché come Podestà, deputato,
Sottosegretario prima e Ministro dopo, in una lunghissima attività
politica, tante erano state le opere volute, fortemente volute
e realizzate: basterà ricordare, per chi non lo sappia,
e sono pochi, il Lungomare con i suoi edifici pubblici, lo Stadio
della Vittoria, il Porto, l'Ospedale consorziale.
Negli anni in cui fu Sottosegretario prima e Ministro poi, al
Dicastero dei LL.PP., si realizza come per incanto la nuova
Bari, quella che pochi avevano pensato, quella che pochissimi
ritenevano si potesse realizzare in tempi tanto brevi: la città
si arricchisce di istituzioni che, nel giro di pochi anni, in
maniera determinante contribuirono a farne un preciso punto
di riferimento del Mezzogiorno e del Paese intero.
In questi anni, infatti, grazie a Crollalanza, con il suo significativo,
determinante esclusivo apporto prendono vita nella nostra città
l'Università e la Fiera del Levante, due enti che costituirono
la pedana di lancio culturale e mercantile della nostra città
verso l'estremo oriente.
La stampa nazionale ha riservato alla sua scomparsa ed alla
sua vita di combattente, giornalista, uomo di governo, ministro,
politico operoso, competente, retto, impegnato per il Sud e
per Bari, ampia eco.
Pochi sicuramente non sapranno che quando Crollalanza dismise
la carica di Ministro dei LL.PP. ed assunse quella di Presidente
dell'Opera Nazionale Combattenti, si fece promotore, mettendo
a disposizione esperienza, disponibilità e fervore, dell'azione
di bonifica nell'agro Pontino e fautore delle prime trasformazioni
fondane che interessarono anche vaste zone della nostra Regione
e della Campania.
Ma tutti, anche quelli che non avevano vissuto drammaticamente
i momenti terribili delle alluvioni, sapevano che le grandi
opere di canalizzazione con le quali era stata preservata la
città dal pericolo del ripetersi di lutti e distruzioni,
erano state concepite, volute e fatte realizzare da Crollalanza.
Le esperienze drammatiche vissute dai nostri avi e che colpivano
ciclicamente la nostra città ogni dieci anni, non si
verificarono più e quelle opere dettero tranquillità
e sicurezza soprattutto ai nuovi quartieri che circondavano
il fulcro della città nuova e che erano stati i più
colpiti.
Sembra quasi incredibile - ma ne siamo orgogliosi - di quest'uomo
la sua intensa attività politica dal 1953 ad oggi, la
sua non comune operosità, la sua competenza, la serie
di interventi puntuali e precisi su ogni problema, da costituire
un precedente difficilmente raggiungibile.
Tra i ricordi che in questo momento affollano la mia mente,
c'è l'ultimo incontro che con il sen. Crollalanza, accompagnato
dall'on. Tatarella, ho avuto nel mio ufficio. Anche in quella
occasione, era il maggio del 1983, il sen. Crollalanza, mi ribadì
il suo personale impegno - in sede parlamentare - per la soluzione
dei tanti problemi della città.
E da quelle sue parole, nonostante l'età già avanzata,
trasparivano sempre -limpido e lineare - la sua lucida visione
dei problemi, il suo grande amore per Bari.
E i baresi gli hanno ricambiato questo grande amore, forse sopperendo
in questi anni ad una nomina che se fatta, non avrebbe certamente
destato scalpore o suscitato perplessità, anzi avrebbe
premiato al di sopra delle divisioni di partiti, delle barriere
ideologiche e dopo quarant'anni dalla fine della guerra di una
auspicabile riconciliazione nazionale, chi ha dedicato e speso
la propria vita in favore della nazione e della propria città,
con coerenza, dignità e costante dirittura morale.
Ecco sono stati i baresi, tutti i baresi con gratitudine, affetto
e riconoscenza a nominarlo "senatore a vita", dandogli
dal 1953 all'83 una messe di suffragi, a testimonianza di un
impegno mai venuto meno.
Nel ricordare la Sua nobile figura di uomo onesto, di gentiluomo
politico, che è stato maestro di vita per moltissimi
baresi, interpretando i sentimenti dell'intero Consiglio comunale,
esprimiamo alla vedova, ai figli, ai colleghi del gruppo del
MSI, il nostro profondo, sincero cordoglio.
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(Bari, 21 gennaio 1986)
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