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Dir
bene di Araldo di Crollalanza non è difficile. Basta
girare per Bari, guardarsi attorno, fare i giusti paragoni ed
il più è fatto. Don Araldo giganteggia. Non spetta
a me la sua rievocazione. Meglio saprà fare il sen. Fisichella,
oggi per la rievocazione ufficiale, organizzata dallamministrazione
comunale e dallapposito Comitato per le onoranze.
A me piace fare solo tre considerazioni, sottolineando a distanza
di tanti anni la sua straordinaria attualità.
Prima di ogni cosa, lattualità politica. Araldo
di Crollalanza non si è potuto iscrivere ad Alleanza
Nazionale, perchè è scomparso prima che An nascesse,
ma ne è stato un convinto precursore. Pur avendo avuto
un ruolo di grande rilievo durante il regime fascista, il suo
impegno politico e parlamentare nella destra postfascista non
fu mai connotato da sterile nostalgismo. Propugnò e si
adoperò per rappresentare una Destra moderna, riformatrice,
nazionale, cattolica e liberale. Mai violento, mai estremista,
fu sempre tollerante e dialogante. Alleanza Nazionale, che della
Destra alla di Crollalanza è lodierna espressione,
può oggi legittimamente annoverarlo fra i suoi più
attuali e significativi riferimenti ideali.
Poi, lorgoglio della baresità. Crollalanza nacque
a Mola, ma si sentì sempre barese. Questa sua baresità
non la tradì mai, nemmeno nelleloquio e la onorò
sempre. Da podestà, da ministro di Mussolini e da senatore
di Bari, al governo come allopposizione, si spese sempre,
con competenza, efficacia ed onestà, per il bene della
sua città. Una lezione ed un esempio di straordinaria
attualità.
Infine, le grandi scelte urbanistiche, le grandi realizzazioni
e il sogno della grande Bari, che hanno fatto scrivere giorni
addietro sul Corriere del Mezzogiorno ad un intellettuale qualificato
ed impegnato come Mauro Scionti che «è ormai giunto
il tempo di rivalutare la sua opera in campo urbanistico».
Nella testa di Araldo di Crollalanza, forse, cera già
lidea della città metropolitana.
Bari commemori, quindi, e ricordi di Crollalanza, ma sopratutto
faccia tesoro della sua attualità. Ne abbiamo bisogno.
s.tatarella@pugliadoggi.it
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